Nell’apprendimento delle Lingue va tenuto conto della rapporto tra “Frequenza e Armonia e Ritmo” (Loundness “L” ) nella percezione di suoni non nativi compresi i dialetti. La Sonorità tratta della caratteristica fonetica per cui la voce acquista una caratteristica tonale del suono di tipo, aspro, dolce, vivace, solenne ecc. che in particolare caratterizza una poesia o l’opera musicale. La sonorità acustica appresa fin da bambino, influisce nell’apprendimento, da adulto, della lingua proprio in quanto tale sonorità è registrata nella memoria a lungo termine e fa da riferimento ad ogni successiva percezione linguistica. Così, ad es. la Sonorità tra Italiano e Spagnolo e assai simile ( il “L” si caratterizza nell’intervallo tra 2000 e 4000 Hz per entrambe le lingue di origine Latina. Ciò, diversamente dal Francese, dove il “L” si caratterizza tra i 3500 e 700 Hz , mentre per l’ Inglese il “L” e tra i 4000 e 9000 Hz) . La differenza di “L” nativo può creare un impatto negativo nelle capacità di segmentazione in sillabe di linguaggi e rendere difficile la comprensione di una nuova lingua o di un differente dialetto. Certamente le sonorità di alcuni linguaggi che hanno un ampio intervallo di frequenze native udibili( come ad es. le Lingue Serbe tra 200-1600 Hz) presentano maggior facilità di apprendimento di nuovi linguaggi). Infine altre modificazioni fonetiche possono essere prese in considerazione come ad es. la desonorizzazione finale, che è un tipo di modificazione fonetica praticata in certe lingue Europee ed internazionali. Il fenomeno si verifica particolarmente nel tedesco, in ceco, in polacco, in russo, turco, olandese e consiste nel pronunciare sistematicamente le consonanti come sorde in finale di parola, determinando una difficoltà di apprendimento tra lettura e pronuncia.
(P. Manzelli)
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